giovedì 8 maggio 2014

Il romanzo e il contesto storico e geografico

In questo blog si analizzano le presenze tecnologiche sullo sfondo della narrazione del romanzo di Fëdor Michajlovič Dostoevskij.
L'edizione da me posseduta è quella della Newton Compton editori, Quarta edizione:



 

 Il romanzo di Dostoevskij è ambientato nella San Pietroburgo del XIX secolo, nella Russia Imperiale degli zar, roccaforte del conservatorismo politico e sociale. 
Gli zar esercitavano un potere autocratico, opponendosi alle richieste di una Costituzione, imponendo una rigida censura ai giornali, soffocando le iniziative economiche attraverso una burocrazia esasperata e corrotta e usando la deportazione degli oppositori in Siberia come normale sistema di repressione.  L’istruzione elementare era volutamente trascurata, poiché si temeva che, una volta alfabetizzate, le masse potessero ribellarsi al regime: nell’Impero russo l’analfabetismo raggiungeva i livelli più elevati d'Europa.



Le campagne versavano in condizioni di arretratezza, la struttura sociale era essenzialmente basata sulla  comunità di villaggio (volutamente rafforzata dallo zar), che distribuiva la terra alle diverse famiglie contadine in base al numero  dei componenti. La fuga di un giovane verso la città sarebbe quindi equivalsa ha un affamamento del resto della famiglia. Perciò, contrariamente a quanto avveniva nel resto dell’Europa alla fine del XIX secolo, in Russia la popolazione delle campagne era in crescita mentre il numero dei residenti in città rimaneva pressoché stazionario, allontanando la possibilità della nascita di un proletariato urbano che avrebbe minanto i fondamenti del governo patriarcale dello zar.

Tra Ottocento e Novecento, considerata l'arretratezza del Paese, il gruppo dirigente avrebbe  compiuto qualche tentativo di ammodernamento che avrebbe interessato il settore dei trasporti e quello industriale, a partire dalla costruzione della ferrovia transiberiana, i cui lavori si aprirono nel 1891. 


Nell'immagine sopra,
contadini russi in un quadro del 1890 di Vladimir Makovsky (1846-1920)